Alcune immagini, in queste ore, si stanno diffondendo a macchia d’olio sul web.
Sono immagini che potrebbero urtare la nostra sensibilità. Bene, non le guarderò anche se, ad onor del vero, il web sta continuando a farmi intravedere quello che ho scelto di non guardare.
Inutile scrivere quanto io trovi indegna, non tanto la morte di un uomo, quanto chi la provoca o l’assiste senza fare niente.
La storia ci insegna che hanno più forza quattro uomini con le armi che un intero popolo armato delle sole mani. Ciò ha un solo nome: compiacenza o chiamatela pure complicità se vi pare.
Queste immagini esprimono la violenza che è nell’uomo e si esprime esplodendo a danno degli altri o, più semplicemente permettendola.
Tutto il resto mi lascia senza parole e nemmeno le voglio esprimere perchè chi compie certi gesti vuol dire che li compie per farli arrivare oltre il sé che abita il proprio ego e si compiace di aver imbrattato di violenza i giornali di mezzo mondo.
Nell’Occidente ai tempi di Mastro Titta i padri, a fine esecuzione , davano uno schiaffo ai propri figli per fargli comprendere il concetto che anche loro un giorno, sbagliando, avrebbero potuto salir sul patibolo. Oggi, candidamente, ci pensano i giornali a dare quello schiaffo. Peccato che quei “Padri” abbiano in mente solo lo schiaffo morale del guadagno.
Noi, i figli da impaurire.
di Giovanni Pirri